Ignacio Cavallo Selvaggio....
Salve a tutti e scusate se in queste due settimane non ho scritto niente sul mio sito ma ho avuto molto da fare per la preparazione della trasmissione…anche perché le prime tre puntate sono quelle più complicate…si sbagliasa cussasa sei rovinato….perciò vi prometto che almeno una volta alla settimana scriverò qualcosa…(calincunu chi liggiri ara nai ma chini t’ari domandau cosa…giai seusu arrosciusu de ti biri in televione) L’altro giorno sono andato a trovare un mio amico fotografo Franco Felce e fra le tante foto che lui ci ha fatto durante gli spettacoli ne abbiamo trovato una scattata durante la trasmissione "Come il Calcio sui Maccheroni" il 17 maggio 2004 in primo piano c’è l’amico Ignazio che all’epoca era il fotografo di scena e alla sua destra Claudio Castaldi che adesso ci manda i testi sul gobbo che io vista l’età deppu liggi…
Ignazio è stata una persona particolare che purtroppo nel dicembre del 2009 ci ha lasciato… ho pensato di scrivere alcune righe per farlo conoscere a chi non ha mai avuto il piacere di incontrarlo e per ricordarlo ai tanti chi si funti spassiausu con lui..
Se oggi penso a Ignazio me lo immagino nel coordinamento ufficio politiche della disabilità dell’aldilà…intorno a lui angeli che hanno particolari bisogni…uno il più giovane non riesce più a volare a causa di una zappulata a terra, un altro zoppica vistosamente per un atterraggio unu pagu azzardau a causa di una forte miopia e in mezzo a loro Ignazio che spiega e parla di diritti e doveri e di organizzazioni e associazioni….san Pietro passa lo guarda e dice: “Oh ignazio mi sesi cuntaggiendi a tottusu ti ho detto mille volte che qui su da noi le cose sono diverse”…lui lo guarda e risponde: “non fairi a si firai mai abbassare la guardia..fratello….”
Ci siamo conosciuti anni fa al poetto….in una di quelle giornate estive dove il riflesso del sole nella sabbia grigio perla diventa insopportabile e ti costringe a stare a bagnomaria dove l’acqua ti arriva a is ganneddasa…
Ignazio è affiorato dal mare con tanto di occhialini da piscina m’ari castiau e m’ari nau: “ma itta pisci sesi?” Deu d’appu nau “sparedda e tui?” “scropula” ma nau issu e arriendi m’ari domandau “ma noi ci conosciamo?” d’appu nau “pori essi Cagliari è una bidda”….”e io non passo inosservato” aggiunse lui.
Restammo in ammollo per circa due ore chiacchierando del più e del meno….o meglio per dirla tutta restai in acqua ascoltando quello che Ignazio mi diceva, perché come voi tutti sapete candu ci fiiara de chistionai Ignazio non si tirava mai indietro….inizialmente pensai custu è unu sagamment’ e culu…in due ore mi disse con molta franchezza, perché lui le cose te le diceva con troppa franchezza tottu cussu chi non di prasciara della nostra trasmissione e di quello che in generale facevamo come Lapola.
Dopo questa lungo monologo che era servito a fare amicizia feci il più grande errore che potessi fare in quel momento…gli chiesi:”e tu di che cosa ti occupi?”
Mai si dessi nau…nelle ore successive mi raccontò di tutto quello di cui si era occupato negli anni precedenti…le cose di cui si occupava attualmente e i progetti che aveva in testa per il futuro…quando ci salutammo lui mi disse ci vediamo domenica prossima…io feci di si con la testa…ma dentro di me pensai…in custa firmara deu non ci torru prusu….
Ma la domenica successiva eravamo ancora in acqua a parlare di politica, di ingiustizie e de cos’è pappai…l’unica passione per cui a volte rinunciava anche a parlare…un altra delle sue passione era la fotografia e in spiaggia fiara sempri armau e come ti firasta pagu pagu venivi subito immortalato
Gli chiesi se gli sarebbe piaciuto fare il fotografo della trasmissione che in quel periodo facevo su videolina e lui che era attratto da ogni tipo d’esperienza dopo averci pensato due secondi disse: " candu incuminzausu? " E cosi tutti i lunedì….pioggia, vento, sole o neve lui alle 20,00 era li pronto a cogliere con il suo obiettivo le espressioni più curiose e i momenti più esilaranti dei vari personaggi che si susseguivano in scena.
Il suo arrivo negli studi di Videolina non era stato dei più semplici…una carrozzella in studio non era prevista disse la segretaria di produzione, d’altronde i disabili, negli studi televisivi, sono ammessi solo una volta all’anno durante la giornata della disabilità quando vanno in onda quelle interviste dove il conduttore con un viso fintamente preoccupato si chiede come mai non si riesca ad abbattere le barriere architettoniche salvo poi scoprire che ha parcheggiato la sua auto sopra un marciapiede impedendo il passaggio a qualsiasi forma vivente in circolazione.
E anche lì Ignazio incominciò la sua lotta. Dopo una prima puntata trascorsa ad ammirare il fondoschiena del cameramen pretese, minacciando azioni sindacali e vertenze a cui sarebbero seguiti scioperi generali, una posizione privilegiata davanti alla telecamera obbligando a volte il cameramen a fare degli slalom degni del miglior sciatore….
Vedere il fotografo di scena in carrozzina fece si che molte persone che hanno particolari bisogni….la parola disabile a ignazio non di prasciara… ci scrivessero felici chiedendo di poter assistere alla trasmissione e cosi le carrozzine diventarono due…tre e a volte quattro per la disperazione del direttore di scena che ripeteva…ma no si poriri….non si poriri…
Di quell’annata televisiva oltre ai cd che ogni settimana ignazio mi consegnava mi rimangono i nostri sguardi complici…quando l’ospite politico diceva qualcosa che non era giusta lui mi guardava quasi a dirmi custu è scimpru…..a custu du deppisi bocciri…ma quando intervistavo i calciatori la sua espressione passava da unu pagu bambu…a mera bambu….
L’ultima volta che ci siamo visti è stato al poetto…quel giorno i raggi del sole che sbattevano sulla sabbia grigio perla erano attenuati da delle nubi…Ignazio a or’e prandi prima di salire sul bus che l’avrebbe riaccompagnato a casa ci salutava e come una soubrette da avanspettacolo sfilava lungo la passerella raccogliendo e distribuendo sorrisi e baci…. e alla solita domanda di mia moglie bè ignazio te ne stai già andando? lui rispondeva puntualmente….is maccarronis de mamma mi funti abettendi…lalalala…